MATRIMONI CIVILI ED UNIONI CIVILI AL CASTELLO DI CAMMARATA

Pubblicata il 27/12/2022


Da oggi presso il Castello del Comune di Cammarata i cittadini interessati potranno scambiarsi le  promesse d'amore del loro matrimonio

Il Comune con l'approvazione in Consiglio Comunale del nuovo regolamento Comunale sui Matrimoni e sulle unioni Civili ha riconosciuto la Torre del Castello nuova location come luogo per pronunciare il fatidico Sì.

Il desiderio di molti sposi che scelgono di celebrare il loro matrimonio con rito civile, è quello di poter essere avvolti da un'atmosfera ricca di empatia la quale possa lasciare un ricordo indelebile nella mente degli sposi e degli invitati.

Proprio per soddisfare a questa esigenza, il Castello, in aggiunta al Girdino del Dono, all'elegante Ufficio di gabinetto del Sindaco e dell'Aula Consiliare è stato designato quale location per celebrare matrimoni civili .

Il Castello con ile sue sale interne,e con il suo suggestivo e curato giardino esterno ben si presta per coronare il sogno di molti sposi, cioè quello di celebrare il matrimonio civile all'aperto e circondati da scenari suggestivi.

Il Castello è certamente il momunento più importante e rappresentativo di Cammarata e la sua storia è legata alle vicende della vita della comunità.. Certo è che per molti secoli fu un maniero inespugnabile con mura di cinta altissime, resistette a diversi assedi passando attraverso diverse signorie. Dopola fine del feudalesimo fu adibito a carcere , fino ad oggi che dopo diversi restauri viene adibito come galleria d'arte ecc..

Il Sindaco soddisfatto dichiara – questa Amministrazione si è dimostrata ancora una volta la garanzia per il futuro del patrimonio di cultura ,arte e bellezza che vive in Cammarata..

. Con l'auspicio che il Castello possa diventare giorno dopo giorno sempre più una grande attrattiva, un punto di riferimento per i visitatori e per i cittadini. Stiamo lavorando per rendere più bella la città, per valorizzarne la sua storia,e per creare attraverso la cultura un futuro per i nostri giovani.


 


 

torna all'inizio del contenuto