10 FEBBRAIO “ IL GIORNO DEL RICORDO”

Pubblicata il 09/02/2024

 
Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
In questo Giorno dedicato al Ricordo rendiamo omaggio alle vittime "delle foibe, dell'esodo (dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati: ndr) e della più complessiva vicenda del confine orientale" del nostro Paese, insieme al  riconoscimento delle ingiustizie subite, del dolore vissuto dai superstiti e dai loro discendenti,  dopo una fase – va riconosciuto – di amaro oblio della verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, per calcoli diplomatici e convenienze internazionali, sia pur senza prescindere da una visione complessiva di quel tragico periodo storico, segnato dagli opposti totalitarismi.

Perché fu la piaga dei nazionalismi, la gretta visione particolare, il disprezzo dell'"altro"  a precipitare il nostro continente nella barbarie della guerra. Così come è grazie alla cultura della pace e dell’operosa convivenza civile che oggi l’Europa, unita e finalmente consapevole degli elementi che la uniscono, è riuscita a prosperare come nessun'altra regione al mondo.

Dunque, il Giorno del Ricordo, così come quello della Memoria, siano un monito alle nostre coscienze: se il dialogo non prevarrà sul pregiudizio, se lo spirito di fratellanza non prevarrà su quello della discordia, vi è sempre il rischio che i valori acquisiti della libertà, della democrazia e della giustizia possano ancora essere violati.

Per questo, oltre l’ufficialità delle celebrazioni, dimostriamo nei fatti che il dolore di tanti non è stato sprecato e, nel rispetto della verità storica di ciascuna di queste tragedie,  dimostriamo di voler contribuire allo sviluppo di rapporti di comprensione reciproca e feconda collaborazione con i paesi e i popoli della grande Famiglia Europea.

 
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